• per riportare la sinistra a Sarzana
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A Sarzana collezione prêt-à-porter: lanciato il Dachepartestò

Ne sentivamo la mancanza. Tutti si chiedevano dove fossero finiti: spariti come Rifondazione? Esiliati in un’isola deserta?

Niente di tutto ciò.

Oggi, come in un film di fantascienza, i socialisti sono ricomparsi dal passato pilotando una improbabile Macchina del Tempo. Come il protagonista del romanzo di H.G. Wells, sono sbarcati in un Nuovo (per loro) Futuro, nel quale fanno fatica a ritrovarsi. Sono scesi dalla scaletta indossando il loro migliore vestito di scena: il Dachepartestò.

Perché il vero problema è proprio questo.

Fermo restando il diritto a rimarcare democraticamente la propria presenza e le proprie istanze, ci pare di cogliere la solita, inconcludente ipotesi di fondo basata sul Salvataggio della Sinistra all’Avanzare della Destra. Dico inconcludente, perché ci pare troppo facile presentarsi al cospetto ed al giudizio degli elettori, dipingendo la necessità di fare fronte comune contro il nemico che avanza.

Tale Santa Alleanza ha poi il difetto di fondo di non chiarire con quali forze i socialisti vorrebbero schierarsi. Nelle parole del comunicato si evince, tra sforzi sintattici (sinistra-centro) e ricorsi storico-sentimentali(ma perchè non lasciate in pace Pertini,che è patrimonio di tutti?), la volontà pisapiana di ancorarsi alla cosiddetta Nuova Sinistra Sarzanese, strizzando un occhio ad un PD che secondo loro sarebbe di sinistra e come tale capace, in loro compagnia, di attuare nuovi comportamenti amministrativi.

Dunque un ecumenico, nuovo, esuberante centro-sinistra.

Vorrei ricordare che sono stati proprio i partiti della sinistra storica come PDS, DS, PD e socialisti a cambiare la propria pelle, a svendere i valori della sinistra ed a causare la crescita delle destre che, notoriamente, sanno fare meglio le cose di destra rispetto ai nuovi apprendisti stregoni “più centro e meno sinistra” di oggi.

Fa veramente sorridere notare come si sia riprodotta la strategia di Pisapia ne La Città Perduta di Sarzana. Una nuova (si fa per dire) sinistra, un vecchio PD sempre più a destra a cercarsi e a non trovarsi, e un manipolo (mi si perdoni il termine mussoliniano) di “progressisti” da campo che vorrebbero interpretare il ruolo di grandi unificatori. Questa strategia a livello nazionale è fallita ancor prima di nascere.

E in tutto ciò, anche il povero Andy Warhol, ahimè, è finito nel tritacarne locale.

Noi di Sarzana in movimento pensiamo che i cittadini saranno in grado di capire e di scegliere, in questa grande confusione, l’unica vera lista civica che non vuole tornare al passato ma che tenta, seppure faticosamente, di costruire qualcosa di veramente nuovo per la città.

Un’ultima cosa. Tempi fa, in un altro articolo, avevo già posto la domanda su chi a Sarzana avrebbe interpretato il ruolo di Pisapia. La risposta oggi è davanti a tutti.

Giorgio Giannoni, Coordinamento Sarzana in movimento

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