Intervento in Consiglio comunale del capogruppo Valter Chiappini su bilancio di previsione 2016
La nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione, allegata al preventivo 2016, ha evidenziato che la Legge di Stabilità 2016 ha previsto varie misure di riduzione del carico fiscale per famiglie ed imprese, tra cui: – l’abolizione della TASI sull’abitazione principale non di lusso, sia per il possessore che per il detentore; – l’esenzione dall’IMU per i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (IAP); – la riduzione del 25% di IMU e TASI per le unità immobiliari locate a canone concordato; – la riduzione del 50% della base imponibile IMU e TASI per gli immobili concessi in comodato d’uso a genitori o figli, a determinate condizioni; – la possibilità per le imprese di chiedere la revisione della rendita catastale per scomputare da questa il valore dei cosiddetti imbullonati (macchinari, ecc.); – la conferma del blocco delle aliquote.
A fronte delle disposizioni agevolative elencate, è previsto, in compensazione, un incremento del fondo di solidarietà comunale da parte dello stato.
Peccato che questo governo, ma anche i precedenti, ci abbiano insegnato che, prima di godere per un presunto taglio di tasse, imposte e tributi, bisognerebbe verificare il saldo fra quanto tagliano e quanto compensano o chiedono in più con altre gabelle od aumenti.
E già qui ci evidenziamo come il Fondo di Solidarietà Comunale 2016 aumenti rispetto al 2015 di circa 840.000 euro senza avere una indicazione chiara di quanto, invece, sarà il taglio della TASI, e il peso delle altre agevolazioni, dovuto alla norma contenuta nella legge di stabilità.
Considerato anche solo che le entrate TASI, l’anno scorso, furono di 1.992.477 Euro, ci sembra evidente che il comune non incasserà certo 1.150.000 euro dalla TASI a cui viene sottratto il tributo per la casa principale non di lusso. Ci piacerebbe quindi sapere quanto peserà il taglio TASI sommato alle altre agevolazioni obbligatorie per confrontarlo con la compensazione prevista nel fondo di solidarietà comunale che ci sembra sicuramente inferiore. E di molto.
Ho detto agevolazioni obbligatorie perchè vorrei sfatare un passaggio di pura propaganda di questa Amministrazione allorquando uno degli slogan del Sindaco è “avanti con il taglio della pressione fiscale per famiglie e imprese”, ma la piccola riduzione nella pressione fiscale locale non deriva da scelte politiche e amministrative locali… non è un suo merito… semmai sono previste appunto dalla legge di stabilità governativa.
Ma anche qui, e trono al saldo nelle tasche dei cittadini, se si esaminano i dati si scopre che:
– nel 2009 le entrate tributarie erano 9,7 milioni,
– nel 2015 erano 16,2 milioni
– nel 2016 sono previste a 16,8 milioni;
Dunque, c’è un aumento costante che ha portato a ben 72 punti percentualiin più.
Conseguentemente, la pressione fiscale comunale sulle circa 21.950 famiglie sarzanesi è costantemente aumentata, passando da € 999,10 a € 1.656.23.
Per questo noi denunciamo che il Sindaco spaccia provvedimenti agevolativi a favore di singoli o di gruppi ristretti per un taglio della pressione fiscale che nei dati complessivi non si materializza. Anzi, non solo non ci sono tagli generali, ma semmai ci sono aumenti generalizzati dei tributi proprio a conseguenza anche della grave crisi finanziaria del Comune di Sarzana.
Questa costante elevatissima pressione tributaria locale, che, ricordo, va associata a quella generale che pesa nelle tasche dei cittadini, e le nuove norme generali impediscono al comune di utilizzare ulteriormente la leva tributaria.
Per questo motivo per il nostro Comune, che presenta situazioni di estrema difficoltà finanziaria, diventano fondamentali il contenimento e la razionalizzazione della spesa, le vendite di beni patrimoniali di proprietà comunale e la ricerca di entrate straordinarie, come i recuperi da evasione ed elusione, cosa, quest’ultima, su cui abbiamo più volte dato atto all’ Amministrazione di essersi impegnata, e ai nostri dipendenti di essersi sacrificati con uno sforzo enorme, ma che, come recita il detto: si è stati costretti a fare di necessità virtù..
Perciò noi diciamo che in occasione della presentazione del bilancio 2016 il Sindaco ha avviato una campagna apparentemente informativa, ma sostanzialmente di tipo propagandistica: in questa campagna, infatti, il Sindaco ha molto insistito su questi elementi, lotta evasione e la vendita del patrimonio, ma se si analizzano nel dettaglio i messaggi del sindaco si può scoprire che è “aria fritta”.
Per esempio, si spaccia come lotta all’evasione quello che dovrebbe essere il normale procedimento di accertamento delle entrate che è cosa ordinaria, non è lotta all’evasione … è obbligo farla… sempre… e la fanno tutte le amministrazioni comunali!!
Dunque, considerato anche la difficoltà di riscuotere crediti di difficile esigibilità quella della lotta all’evasione è quasi un auspicio e non ci sono al momento significativi risultati se paragoniamo i benefici ai contestuali aumenti delle entrate tributarie.
Un’altra passaggio di pura propaganda è “sociale: 2 milioni di euro a sostegno di famiglie, anziani, minori e disabili” … anche in questo caso se si analizzano i dati dei vari bilanci si scopre che è vero il contrario: nel 2009 la spesa sociale del comune complessivamente ammontava a 7,4 milioni, nel 2015 era diminuita a 4,8 e ora nel 2016 si prevede di spendere solo 3,5 milioni, cioè quasi il 52% in meno di quello che era stato speso nel 2009.
Aumentano le famiglie che si rivolgono alla Caritas, ma non aumenta la spesa per il sociale. Anzi.
Anche in questo caso il Sindaco spaccia ciò che è stanziato per un aumento, ma in realtà si tratta di una consistente riduzione.
Tutta questa campagna “fumogena” ha un titolo: “bilancio 2016 prosegue il taglio delle tasse e il risanamento dei conti” … ora non solo non c’è, in generale, il taglio delle tasse come sopra evidenziato, ma siamo ben lungi pure dal risanamento dei conti.
La recente pronuncia della Corte dei Conti n. 21/2016 del 11/2/2016 ha imposto al Comune di Sarzana di rideterminare le risultanze del rendiconto 2014, rideterminazione approvata in Giunta (deliberazione G.C. n. 54 del 8/4/2016) che ha portato il nostro bilancio a subire un notevole peggioramento; infatti, da un avanzo di bilancio già deliberato ammontante a € 186.134.35 si è passati a un risultato di amministrazione negativo pari ad € 264 .187,64 da ripianare in massimo tre anni … cioè la Corte ha rilevato un maggior disavanzo di € 450.321,99.
La stessa Corte, poi, ha imposto un nuovo riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi che ha comportato un risultato di amministrazione negativo di ben € 5.837.410,34, che al netto del deficit del 2014 di € 264.187,64 ha portato ad un ammontare di € 5.573.222,71, deficit che dovrà essere ripartito in quote trentennali corrispondenti all’ammontare di € 185.774,09.
Successivamente il conto consuntivo del 2015, previa approvazione del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, e nonostante il rinvio di molte spese previste nel 2015 al 2016, ha solo lievemente migliorato il deficit a € 5.316.980,65. Dunque, anche in questo caso il Sindaco spaccia i normali provvedimenti amministrativi di ripianamento in un risanamento dei conti che nei fatti non c’è. Anzi, il rendiconto 2015 ha evidenziato che ci sono nuove preoccupazioni per esempio, una gestione finanziaria deficitaria della partecipata Sarzana Patrimonio che ha comportato l’accantonamento in bilancio di risorse per € 1.500.000 per far fronte agli obblighi derivante dalla fideiussione verso Carispe e di un “misterioso” credito del comune verso la stessa partecipata di 1.046.059,05 ora ritenuto inesigibile, ma questi accantonamenti non coprono la complessiva grave situazione della partecipata. E sarebbe bene che il Sindaco ci dicesse come intende procedere rispetto alla situazione di questa società anche a fronte dei pareri legali ricevuti dall’ Avvocato Cocchi, a cui, come al solito, si è pagato una sostanziosa parcella per un parere sulla fidejussione da un milione e mezzo scaduta e da onorare e dello studio Delfino in merito alla liquidazione della società e, ancora, come mai non si è ancora provveduto alla rideterminazione del valore del terreno di Tavolara che è determinante proprio per la liquidazione della società stessa. Mai vorremmo avere ragione nel pensare che, oggi, quel terreno valga molto meno di quanto la società dichiara a bilancio.
Inoltre, la situazione finanziaria non solo non è stata sistemata, ma anzi minaccia di peggiorare, poiché dall’analisi dei bilanci delle altre partecipate emergono ulteriori elementi per altre preoccupanti situazioni deficitarie, per altri dubbi e altre situazioni poco chiare. Parlo di Sarzana Itinerari culturali, altra società in liquidazione che presenta un deficit e alcuni passaggi poco chiari nel bilancio 2014 su cui abbiamo fatto anche una specifica interrogazione e della Società “Centro Agro Alimentare del levante ligure e della Lunigiana” che non ci pare proprio di interesse strategico per l’ Amministrazione – magari si potrebbero vendere le azioni di questa società al posto della casa di riposo Sabbadini, anche se mi immagino con dispiacere, ovviamente, per il neo eletto presidente Destri – e su cui insiste una garanzia, rilevata stranamente, e per stranamente intendo rispetto ai precedenti pareri, anche dal Collegio dei revisori, per più di 6 milioni di euro, dove, fra l’altro, ci pare di capire che sia a totale carico della nostra Amministrazione quando questa è socia al 78%. Come mai questa garanzia non è ripartita con gli altri soci?
Insomma, la campagna propagandistica attivata dal Sindaco sul bilancio 2016 è solo un “fumogeno” necessario per non far capire ai sarzanesi una triste e grave situazione finanziaria, che rischia di riservare un progressivo peggioramento.
Ma in questi giorni un’altra campagna propagandistica è stata avviata dal Sindaco, quella “vendere per garantire i servizi” … Ebbene, senza andare tanto indietro, osserviamo che dal 2010 i vari Piani di alienazione e di valorizzazione del patrimonio hanno messo in vendita immobili per circa 28 milioni di euro: nel 2010 erano 14 i beni messi in vendita per un valore di 13,2 milioni; nel 2014 erano 2 i beni del valore di 6,0 milioni; in altra delibera del 2014 vi erano altri 2 beni per 1,2 milioni; ora nel 2016 sono ben 8 i beni proposti per la vendita per un valore di 4,4 milioni.
Insomma si comprende molto bene che qui non si tratta di finanziare i servizi, come afferma lo slogan del sindaco, semmai si tratta della speranza che prima o poi qualcuno compri qualcosa e risolva così la questione, poiché la situazione finanziaria del Comune sta peggiorando da tempo, lentamente ma inesorabilmente.
Non va dimenticato che circa il 60% delle risorse complessive che entrano nel bilancio di Sarzana vengono utilizzate per tre soli capitoli: la spesa per i rifiuti, che è in continuo aumento nell’impossibilità di controllarne la correttezza ed il rispetto della qualità del servizio, la spesa del personale e la spesa per rimborsare i mutui.
Il rimanente 40% delle risorse serve per pagare i vari servizi e, allora si comprende, come non basti più aumentare la pressione fiscale sulle famiglie, ma occorra intervenire sulla spesa corrente in termini di efficienza e di efficacia.
La spesa corrente a Sarzana dal 2009 al 2016 è diminuita di solo 1 milione e oggi è 21,5 milioni, ma è solo frutto di un contenimento di spesa, ma non è il frutto di un intervento di riorganizzazione nel senso di rendere efficienti i servizi comunali.
Prendo ad esempio la mancata sostituzione dei dipendenti andati in pensione la cui parte di costo è andata, e pare continuerà ad andare, a coprire nuove posizioni di qualifiche elevate anzichè riorganizzare veramente la macchina amministrativa e, semmai, assumere ,fra virgolette,forza lavoro.
Non dimentichiamo certamente il vanto di cui si fece il Sindaco quando annunciò il risparmio dello stipendio di un dirigente apicale, salvo poi ricostruire la stessa posizione dopo avere utilizzato parte di quel risparmio per una assunzione nel suo “staff”.
E su questo punto mi trovo ancora a recriminare per le somme che spendiamo per consulenze, prestazioni professionali e quant’altro paghiamo all’esterno e che neppure siamo in grado di quantificare, e quindi non crediamo si sia verificato se potrebbero essere fatte in house dal nostro personale evitando spese inutili.
Se non si interviene sulla spesa la pressione fiscale comunale sulle famiglie non potrà diminuire e, comunque, le entrate non saranno mai sufficienti per pagare le spese e rientrare dalla esposizione debitoria pregressa e la situazione sarà destinata a peggiorare, non certo a migliorare.
Detto questo aggiungo che siamo particolarmente preoccupati per quanto, di fatto, è stato spostato sul bilancio 2016, che è una cifra enorme a cui in parte dovremo sicuramente fare fronte derivante dal risultato di amministrazione 2015 e che aggrava quello che ho già detto.
I fondi… Leggi voci evidenziate in giallo… portano veramente l’amministrazione pericolosamente vicina al collasso finanziario. E il rischio di commissariamento ci sembra reale e tutto di vostra esclusiva responsabilità.
Per ultimo cito velocemente alcuni punti su cui ci preme puntualizzare:
– l’ abbattimento delle barriere architettoniche: un impegno di 10.000 euro a fronte dei 62.000 che deriverebbero dagli oneri di urbanizzazione nel rispetto della legge regionale che sancisce una quota del 10% sugli stessi. E questo è un punto acui l’amministrazione continua a fare orecchie da mercante da tre anni, forse perchè da tre anni è uno dei nostri cavali di battaglia? Dimentica che il beneficio andrebbe ai cittadini più svantaggiati e che, comunque è un obbligo? Dimentica che si era assunta un preciso impegno di accantonare il 10% per l’abbattimento delle barriere architettoniche? Dimentica che negli anni 2012, 13 e 14 ilComune ha introitato circa 3.500.000 euro di oneri di urbbanzzazione che avrebbero dovuto finanziare almeno 350.000 euro di opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche di cui, invece, non c’è traccia? E parliamo di una delle categorie di cittadini più deboli: i disabili. Alla faccia della propaganda per la spesa per il sociale!
– Non abbiamo notato nessun impegno di spesa per la riapertura di via Marinella. Forse non l’abbiamo trovato noi, ma siamo preoccupati per questo. Mai vorremmo che, come per la strada di Tavolara i soldi non bastassero per finire i lavori.
– Evidenziamo una spesa per progettazione riqualificazione urbana. A prescindere dal fatto che non si capisce cosa sia, andiamo nuovamente ad una prestazione esterna?
– Non c’è traccia della sistemazione dell’asfalto e dell’illuminazione di via Camponesto che pure è stata coperta dagli oneri della convenzione “Focacceria Francesco” per 70.000 euro, già pagati nel 2011.
– Ma soprattutto la spesa per la gestione ed invio dei verbali per le sanzioni per violazione del codice della strada che paiono ammontare a 440.000 euro – erano, lo scorso anno 260.000 – e la scandalosa cifra di soli 60.000 euro per manutenzione strade e 18.000 euro per spese diverse sulla sicurezza a fronte del milione e trecentocinquantamila preventivati di incasso proprio dalle sanzioni per le violazioni del codice della strada. Introiti con cui si dovrebbero finanziare, per legge, gli interventi per la viabilità e la sicurezza delle strade.
Grazie.
Votazione finale
10 favorevoli (con Frassini) e 3 contrari (Chiappini, Zanetti e Rampi)