Incredibile!
Già avevo messo a verbale sia nelle Commissioni che in Conferenza capigruppo che la documentazione fornita ai Consiglieri comunali per la votazione di una pratica di importanza epocale per ACAM e la provincia era assolutamente insufficiente per poter esprimere un voto con sufficiente conoscenza di ciò che si andava a votare perchè il documento presentato constava di una 40ina di pagine di “sintesi tabellare probabilmente di un’altra precedente sintesi del piano industriale completo e particolareggiato di centinaia di pagine predisposto dalla società di consulenza di ACAM”.
Dopo essere usciti dalla sala provocando la sospensione del Consiglio Comunale, perchè la maggioranza non garantiva il numero legale, che è ripreso solo dopo che sono stati ritracciati consiglieri PD per il suo raggiungimento, abbiamo chiesto la sospensiva, perchè lo stesso A.U. Garavini aveva in Commissione praticamente ammesso che la documentazione integrale era disponibile in ACAM, ma “secretata” in parte, e quindi non consegnabile ai Consiglieri comunali, finchè la stessa, a norma di legge e di statuto e regolamento comunale, non fosse stata inserita in originale nella pratica che si andava a votare.
Sospensiva messa ai voti ebocciata dalla maggioranza.
Abbiamo posto allora una “condizione pregiudiziale”, appellandoci al presidente del Consiglio Comunale in quanto garante della correttezza degli atti.
Condizione pregiudiziale caduta quando, su precisa richiesta del Presidente del Consiglio comunale, l’ A.U. di ACAM ha garantito che il documento consegnato ai Consiglieri (neppure identificato come allegato 1 dalla pratica, citato in delibera come “piano industriale del Gruppo ACAM” e quindi, comunque, irregolare) era l’unico piano industriale presente.
Dopo avere discusso del fatto che nessuno poteva garantire che quel documento fosse quello ufficiale perchè non identificato e perchè lo stesso richiamava la documentazione presente solo in sede ACAM e addirittura indicava riorganizzazioni di cui poi non veniva fatta la descrizione, ho vergato una mozione firmata dai consiglieri di minoranza per aggiungere, almeno, un carattere di identificazione del documento che specificasse che l’ “allegato 1” citato in delibera come “piano industriale del Gruppo ACAM” ” consta di 37 pagine compreso il frontespizio”, che è il numero di pagine della sintesi consegnata ai consiglieri.
Ebbene: nonostante il riconoscimento del Presidente del Consiglio (avvocato Mione PD), la maggioranza votava, senza giustificazione alcuna, compatta contro.
“Male non fare, paura non avere” recita un saggio detto popolare.
E allora: perchè avere paura di aggiungere che il piano industriale del Gruppo ACAM consta di 37 pagine compreso il frontespizio?
Forse che, effettivamente, non è quello e l’ Allegato 1 diventerà, magicamente, qulcos’altro quando si andrà a porre le condizioni di aggregazione?
Ma ci hanno presi per scemi? Beh… a prescindere dal fatto che il voto sarebbe stato comunque negativo, come ampiamente spiegato negli interventi, gli “scemi” non ci sono stati a votare coi “furbi” un piano “uffivalmente” al buio, se non nell’oscurità o che, comunque, potrebbe non corrispondere alla realtà.
Se lo votino e continuino a mentire e prendere in giro cittadini e lavoratori. Noi non lo facciamo.
Valter Chiappini
Capogruppo in Consiglio comunale
Archivio, Partecipazione Trasparenza & Amministrazione
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