• per riportare la sinistra a Sarzana
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E oggi, cosa bolle in pentola?

di Giorgio Giannoni, coordinamento Sarzana in movimento

Nella gigantesca zuppa di patate che sta bollendo nella pentola della politica sarzanese ci pare individuare, nel rimescolio continuo messo in atto da qualche annoiato assistente di cucina, una serie di ingredienti particolarmente indigesti.

Dopo la candidatura alla poltrona del sindaco, che Valter Chiappini propose con giusto anticipo qualche settimana fa dichiarando con chiarissima semplicità che Sarzana in movimento avrebbe costruito una lista civica per provare a governare la città, abbiamo assistito, da parte dei nostri maggiorenti (e di altri personaggi politici nostrani) ad una ridda di parole, dichiarazioni, sussurri e grida tali da far impallidire la curva di uno stadio.

Abbiamo visto i transfughi di Mdp continuare a gettarsi a corpo morto contro il sindaco, in tutte le occasioni possibili, tentando di rimarcare una loro nuova visione della cosa pubblica sarzanese. Impresa legittima ma ardua, visto i trascorsi dei suoi componenti e l’inevitabile percezione che la popolazione possiede nei loro confronti.

E’ seguita poi una presa di posizione dei dirigenti PD che, nella loro affannosa situazione, si sono sgolati a parlare della possibilità di riunire le varie anime della sinistra, compresi fuggitivi ed esiliati della prima ora. Un’impresa non impossibile ma foriera di conseguenze nefaste.

Altri politici del partito egemone hanno preferito battere legnate a destra e a manca colpendo dirigenti, amici ed avversari come marionette sfuggite al controllo del mangiafuoco di turno. Grande eloquenza e lezioni di antichi popolari del passato.

Sono ricomparsi i socialisti, spariti carsicamente (da buoni socialisti sempre in campana) ma furiosi, per non essere stati da subito cooptati e inseriti nel nuovo che avanza.

Poi è stato il turno dei depistatori, sobillanti la possibilità che trombati di antica data potessero essere riciclati in campo avverso. Una vera chicca di trasformismo, suggerita da agitatori di professione (aiutati – lo dobbiamo sottolineare – dai tempi che corrono), i quali solo oggi permettono di dare una risposta all’antica domanda di Gaber: “Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra”. Tutti assieme appassionatamente.

Ma il vero tocco di classe, l’ingrediente segreto della zuppa summenzionata, è la vera destra, ricomparsa sull’onda lunga dei successi liguri: erba sospetta di cui si era persa la memoria, tornata prepotentemente di moda per insaporire una politica allo stremo.
Non poteva dunque mancare lo sproloquio verso vetusti e maligni maestri, il finto onore delle armi ad avversari mai rispettati veramente e le parole di gentili signore pronte a ridefinire, con inusitata dolcezza, i luoghi dello scontro politico con avversari evidentemente molto disprezzati.

Permetteteci un’ultima notazione: abbiamo rilevato che, in questa zuppa di patate, Sarzana in movimento non è stata menzionata dalla stampa locale.
Credeteci, ne siamo lieti.

Sarzana in movimento è una associazione e una futura lista che tenterà, nel suo piccolo, di presentare un altro menù.
Non vogliamo aggiungere ingredienti, né tantomeno partecipare alla cottura o litigare con cuochi e assistenti.

Semplicemente, vogliamo cambiare la gestione della nostra bella trattoria.

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