Martedì scorso, in Consiglio regionale, abbiamo finalmente messo la parola fine a questo spreco ingente di risorse pubbliche.
2.500.000 di euro che da oggi si potranno spendere a vantaggio della nostra comunità!
Da anni ci battiamo per far si che i denari pubblici siano spesi senza sprechi e ad esclusivo beneficio della comunità.
Per questo abbiamo riservato, già da tempo, la nostra attenzione su operazioni finanziarie discutibili e che esulano dalla vera missione della Sanità pubblica: curare e non costruire scatoloni di cemento che poi, alla resa dei conti, non si sanno neppure come e con che cosa riempire.
L’operazione di riacquisto della parte retrostante la Casa della Salute è una di queste.
Le nostre analisi, sia organizzative che finanziarie, avevano evidanziato, fin da subito, che le motivazioni addotte da chi sosteneva il riacquisto della porzione del vecchio San Bartolomeo, cartolarizzata e svenduta dalla Giunta Burlando per tappare un buco di bilancio, non avevano alcun fondamento.
La teoria di utilizzare gli spazi ricavati dalla plurimilionaria operazione per ospitare la neuropsichiatria infantile ed il centro diurno per disabili era del tutto sballata. Come del resto lo era la favola dell’ammortamento dell’ingente spesa sostenuta che raccontava del recupero dato dal risparmio della retta annuale che attualmente ASL5 paga al proprietario dell’immobile che ospita la neuropsichiatria infantile.
Stupisce come la passata dirigenza, in accordo con la politica regionale e locale, targata PD, abbia potuto sostenere una tale operazione senza uno studio di fattibilità che la analizzasse nel dettaglio.
Oggi, grazie ad un nostro energico intervento, sia a livello politico che istituzionale, abbiamo impedito questa ennesima follia.
L’Assessore Regionale Viale, infatti, ha confermato lo stop definitivo a questa operazione che sarebbe costata ai cittadini 2,5 milioni di euro.
La stessa ASL5, per mezzo del suo nuovo Direttore Generale, ha confermato in pieno la nostra analisi definendo l’operazione non fattibile sia sotto il profilo economico, perché avrebbe prodotto un debito trentennale ingente, sia sotto il profilo organizzativo, perché la superficie della struttura avrebbe potuto ospitare solo il servizio di neuropsichiatria infantile lasciando del tutto scoperto il diurno disabili!
Oggi abbiamo consentito ad ASL5, finalmente, di poter spendere quei soldi per migliorare le cure dei nostri malati:
investire 1 milione di euro per finire i lavori della struttura del Nuovo San Bartolomeo che potrà ospitare hospice, neuropsichiatria infantile, producendo un vero risparmio, e centro diurno disabili, corredando il servizio con la retrostante piscina, inutilizzata da tempo e che qualcuno avrebbe voluto persino demolire;
investire 1 milione di euro per acquistare le attrezzature mediche ed i presidi sanitari per il San Bartolomeo ed il Sant’Andrea;
impegnare la parte residua per ristrutturare la pediatria e l’ostetricia, oggi indecenti, del Sant’Andrea della Spezia.
Questo è il nostro modo di fare politica: a vantaggio esclusivo della comunità.