Ci avranno di nuovo provato per non farsi beccare in fallo e darci ragione? Altrimenti dovremmo pensare che non sanno neppure stilare una banale relazione.
5 anni di studio e contestazioni del bilancio comunale sempre sbeffeggiati. Ma alla fine la Corte dei conti costringe a ufficializzare i dati che ci danno ragione.
E sulle bugie costruiscono le promesse per la campagna elettorale e si ripropongono come i salvatori.
Nella Relazione di fine mandato, da inviare obbligatoriamente alla Corte dei Conti e da pubblicare sul sito del Comune, il Sindaco Cavarra ha “dimenticato” di inserire alcuni dati importantissimi su cui ha decisamente “giocato” sia durante il suo mandato che ora in campagna elettorale per eludere alcune “criticità” finanziarie del bilancio comunale e così tentare di farsi una facile propaganda per risultati non sempre lusinghieri nella realtà.
La Corte dei Conti, però, non ci è “cascata” e il 20 Aprile scorso, con delibera n. 85, ha intimato al Sindaco di integrare la relazione di fine mandato e di pubblicare sul sito del Comune anche l’integrazione oltre ai rilievi della Corte.
In particolare, La Corte dei Conti ha invitato il Sindaco ad integrare la propria relazione, inserendo i dati omessi e cioè:
a) i dati relativi alle “azioni intraprese per contenere la spesa”
b) i dati relativi ai rilievi che la corte dei conti aveva formulato sui rendiconti di bilancio 2013-2014 e 2015 e parzialmente su quelli 2016 e 2017.
Nell’integrazione alla Relazione di fine mandato, che rimane a mio avviso ancora lacunosa, viene ora provato quanto il sottoscritto, praticamente da cinque anni, è andato denunciando nel corso dei vari consigli comunali sia sui bilanci di previsione che sul consultivo e sul consolidato: il Sindaco ha sempre cercato di “edulcorare” la reale situazione finanziaria di Sarzana, ha enfatizzato presunte riduzioni della pressione fiscale e tributaria comunale che può essere vera solo per alcune categorie di cittadini, ma non come gettito complessivo che, invece, manifesta una costante permanenza su livelli alti.
La pressione fiscale e tributaria comunale rimane elevata contrariamente a quanto asserito dal Sindaco: le entrate proprie comunali nel 2010 erano pari a 14,5 milioni, sono aumentate nel 2017 a 20,5 milioni e nel 2018 cresceranno ulteriormente a 20,8 milioni; quindi sono cresciute in modo consistente di circa 6 milioni, con conseguente incremento della pressione fiscale locale.
La pressione fiscale su ogni famiglia sarzanese nel 2010 era di € 1.440,83 e nel 2017 è di € 2.022,36 e nel 2018 sarà di 2.037,01; dunque, la pressione fiscale comunale non è diminuita, ma al contrario è aumentata a livello di entrate complessive.
In particolare, il costo totale della TA.RI., come si evince anche dalla Integrazione, è aumentato dal 2014 al 2018 di ben 288.354,30 (era di 5,5 milioni nel 2014 è di 5,8 milioni nel 2017), ma se si fa il raffronto con il 2013 (il costo totale era di 4,8 milioni) allora l’aumento è assai significativo di ben € 978.510.
E parliamo di “costo totale” e non già di tributo per famiglia o attività visto che col passaggio da TARES a TARI fra il 2013 e 2014 il tributo per famiglia è aumentato paurosamente fino a circa il 75% essendo diventato a totale carico del cittadino.
Questi aumenti sono avvenuti e si mantengono a fronte sia di una riduzione consistente delle quantità di rifiuti raccolti (nel 2012 erano di 15.329,5 ton/annuo e nel 2017 sono di 12.177,1 ton/annuo raccolte), che dell’incremento della raccolta differenziata (nel 2012 era pari al 26.2% e nel 2017 era pari al 66,6%).
Cioè: si paga di meno per la raccolta producendo meno rifiuti e per lo smaltimento essendo drasticamente diminuita la quantità di rifiuti non differenziati da smaltire che prima si pagavano a tonnellata. In più sono aumentate di più del doppio le entrate per la vendita delle materie prime secondarie che vengono differenziate direttamente alla fonte, cioè dai cittadini… …ma il Piano Finanziario che ACAM ci impone ogni anno aumenta sempre più.
Le tanto decantate riduzioni della TARI di cui il Sindaco si fa vanto sono quindi piccole modifiche per singoli gruppi di utenti che vengono coperta dal pagamento di altri visto che il costo totale deve essere comunque coperto dai contribuenti diretti. Quello che non pago io lo pagano gli altri.
Bastano questi dati per evidenziare quanto la campagna elettorale del Sindaco Cavarra sia basata su un’enfasi eccessivacirca la bontà dei suoi successi amministrativi che dati alla mano risultano esattamente all’opposto.
Ma c’è di più.
Altro punto veramente negativo e politicamente pessimo sta nella riduzione dei costi per la spesa corrente, che è vero si sono contratti di circa 1,8 milioni, ma di questi 1,2 milioni sono tagli alla spesa sociale che è passata dai 4,9 milioni del 2013 ai 3,7 milioni del 2017 con un taglio netto del 25%. Cioè, alla faccia delle dichiarazioni del Sindaco sugli investimenti per la spesa sociale,
il 60% del taglio delle spese l’hanno pagato i più deboli!
Inoltre gli stessi dati inviati ad integrazione della richiesta della Corte dei conti ci dicono che, mentre il Sindaco Cavarra si nasconde su certe inadempienze dietro ai mancati finanziamenti della regione (che oggi è di parte avversa politicamente), la realtà dei dati conferma che i trasferimenti regionali sono rimasti equilibrati nei 5 anni del suo mandato.
Altro punto dolente è l’affermazione che l’Amministrazione abbia effettuato il controllo analogo delle partecipate laddove, nella integrazione alla relazione di fine mandato, si dichiara che è stato effettuato in virtù della costituzione di un apposito ufficio che, però, è stato costituito solo nel febbraio 2017 e in questi 15 mesi non ha comunque prodotto alcuna documentazione portata alla conoscenza del Consiglio comunale come previsto dalle norme o inserita nella sezione “amministrazione trasparente” del sito on line del Comune.
E, come abbiamo osservato all’inizio, anche nell’Integrazione permangono delle lacune. Due in particolare:
- i riferimenti ai rilievi della Corte dei Conti sono stati riportati in forma assolutamente sintetica, riscrivendo gli estremi e la sintesi dell’ordinanza, omettendo però di completare le di indicazioni richieste dalla Corte. Per esempio, non è stato fatto alcun cenno alle osservazioni inerenti l’elevata entità dei residui attivi e la difficoltà a riscuotere le tasse, le imposte e le tariffe comunali. Del resto, la difficoltà nella riscossione è confermata dal procedimento ancora aperto contro Gefil e dall’inchiesta ancora aperta della Corte dei Conti.
- Non viene fatto alcun riferimento al perdurante negativo risultato di amministrazione. Le tabelle riportate a pag. 20 della Relazione di fine mandato sono “misteriosamente” mancanti del risultato finale. Questa mancanza forse si spiega con la necessità per il Sindaco Cavarra di non fornire ai propri avversari in campagna elettorale di un dato di sintesi così negativo, al fine di “edulcorare” il bilancio e di non evidenziare quanto siano “fantasiose e irrealistiche” le sue molte promesse fatte nella propaganda elettorale. La cruda realtà finanziaria del Comune di Sarzana è invece rappresentata da continui e pesanti risultati negativi di amministrazione alla chiusura dei rendiconti annuali: il 2015 si era chiuso con un disavanzo di 5,3 milioni per finire con quello del 2017 con un passivo di 4,8 milioni e vale la pena menzionare che nel preventivo 2018 il disavanzo finale dovrebbe attestarsi sui 4,3 / 4,4 milioni
Al contrario del Sindaco, in tutti questi cinque anni ho sempre analizzato la situazione economica e finanziaria del Comune di Sarzana con serietà e ne ho sempre evidenziato le sue criticità.
Proprio la conoscenza delle preoccupanti condizioni finanziarie del Comune impedisce al mio gruppo di rincorrere il candidato sindaco Cavarra e gli altri candidati in roboanti promesse elettorali, in una sorta di rincorsa a chi “le spara più grosse”. Ci rifiutiamo categoricamente di partecipare al “festival delle promesse irrealizzabili” c’è solo da sperare che i cittadini siano più consapevoli e lungimiranti rispetto alle lusinghe fantasiose del candidato sindaco Cavarra e non si facciano fuorviare, scegliendo con realismo e maturità tra chi ha gestito male (cioè l’attuale maggioranza Cavarra) e chi (come noi) ha assolto, unico, al proprio ruolo con impegno e competenza, e ora, con responsabilità, ha svolto la propria campagna elettorale.
Sarzana 5 Giugno 2018
Valter Chiappini
Candidato Sindaco per Sarzana in movimento